Sinonimi: Unona macrocarpa Dunal; Uvaria cylindrica Schum et Thonn.;
Uvaria cristata R. Br. ex Oliv.; Uvaria nigrescens Engl. et Diels;
Uvaria echinata A.Chev.
Nominazioni vernacolari: Diola Fùlup: Koulew, Buléo. Diola Point San George: bananaru (banana delle scimmie)
Caratteri distintivi e Habitat
Arbusto sempreverde della famiglia delle annonaceae, più o meno sarmentoso che raggiunge dai 4 a 5 m., ma più spesso cespuglio a ramificazioni aggrovigliate. Foglie alternate, oblunghe, ellittiche, ottuse o cuneiformi alla base, ottusamente acuminate in cima costellate di peli molto fini nella faccia inferiore, ben visibili nelle foglie giovani. Esse contengono una essenza dal profumo pepato che si diffonde quando le si strofina, proprietà che permette d’identificare facilmente la specie.
Questa specie è diffusa in Africa occidentale dal Sénégal al Congo. E’ comune nei suoli un po’ freschi di tutta la Casamance. Lo si incontra anche nei dintorni di Dakar à prossimità dei niay e in qualche galleria sudanese umida. E’ raro nelle savane alberate secche, ma esiste ancora nelle valli e nelle depressioni sudano-saheliane.
Impieghi Popolari
Vengono riconosciute alla Uvaria proprietà mediche nel trattamento dei dolori addominali, dei crampi di stomaco, delle fitte ai fianchi, delle cefalee, degli edemi, contro l'anemia, come febbrifugo, come calmente della tosse e per cicatrizzare le piaghe.
E’ una specie particolarmente apprezzata dai guaritori diola, peul e sérer che hanno spesso con loro, come riserva, una piccola provvista di radici. Nei paesi Firdou e Fouladou, è normale trovare nelle case dei notabili dei frammenti di radici comprate a caro prezzo da dei Diola che ne fanno commercio attraverso la Casamance fino alla Guinea portoghese ed al Gambia.
Si comprende da queste evidenze la reputazione di panacea di cui gode questa droga nella medicina popolare, più precisamente nella medicine dei ricchi, dove è raccomandata sopratutto per gli stati adinamici e di senescenza. I guaritori prescrivono il decotto di rametti completi di foglie. Viene utilizzato per via esterna come antisettico oculare e per via interna come febbrifugo calmante delle tossi spasmodiche e delle affezioni bronchiali. Ma sono sopratutto le preparazioni di radici che vengono impiegate, dalle donne in qualità d’antiamenorroico e antiemolitico, dai bambini in qualità d’antirachitico. Le radici e le foglie sono ancora utilizzate per la cicatrizzazione delle piaghe e costituiscono, in mélange con gli stessi organi d’Annona senegalensis, un rimedio potente per i dolori addominali, intercostali e renali.
Secondo Kerharo ed Adam con le radici e le cortecce di gambo della specie nigeriana è stata ottenuta una reazione positiva riguardante la presenza di un alcaloide e la presenza di tannino. Inoltre le foglie e le radici conterrebbero un olio essenziale il cui componente principale è il germacrène D (40,4%) per le foglie e il thymoquinol (38,3%) per le radici.
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