La ceramica tradizionale in Bassa Casamance
Immagini: Emilio Navarino.
Tratte dal set del documentario "L'essenza della Casamance", 2005, di Emilio Navarino,
1. Preparazione argilla.
“An di mateefelool”, “Ciascuno ha il suo stile di fare la ceramica”, così recita un proverbio del Fúlup, il royaume diola di Oussouye. Le donne diola della Casamance hanno da sempre autoprodotto i contenitori per gli usi domestici, utilizzando i materiali che l’ambiente mette loro a disposizione. Ora questa pratica viene rivalorizzata e riattualizzata.
2. Inizio modellazione oggetto.
Il controllo su tutte le fasi della produzione (reperimento e preparazione delle argille, modellatura, decorazione dell’oggetto e cottura) viene esercitato dalle donne stesse, ognuna delle quali si esprime attraverso una notevole originalità stilistica e creativa. Ogni oggetto in tal modo esprime lo stile personale di ciascuna di loro, conferendo una particolare originalità alle suppellettili di ciascuna abitazione e gruppo familiare.
3. Modellazione oggetto.
L’aderire alle tradizioni non vieta alle donne diola di esprimersi anche attraverso la creazione di oggetti d’arte veri e propri, puramente visivi e tattili, senza utilità contingente, vere e proprie opere d’arte.
4. Modellazione oggetto.
L’assenza di vernici o coloranti chimici, di rifiuti dannosi per l’ambiente e la totale assenza del trasporto di materie prime su strada, fanno sì che la produzione delle terrecotte di Edioungou salti a piè pari tutto il corollario ai disastri ambientali ai quali siamo stati sottoposti dalla chimica pesante, anche per quanto riguarda la non piccola percentuale delle materie plastiche utilizzate per i contenitori domestici.
5. Modellazione oggetto.
In questa pratica troviamo: controllo dell'intero sul processo produttivo e della filiera, valorizzazione delle competenze artigianali e creative individuali, il carattere assieme sociale e simbolico di questi oggetti nella vita delle comunità oltre al contatto diretto con un elemento primario: la terra.
6. Modellazione oggetto.
Da tutto questo nasce, attraverso il lavoro, un prodotto a quasi esclusivo valore d’uso, un tipo di produzione del tutto estranea alle categorie della produzione seriale.
7. Battitura.
Si tratta di oggetti “unici” che le donne dell’Associazione e della Mutuelle (organismo da loro creato per accedere al credito) mettono in vendita per auto finanziare le azioni che stanno progettando.
8. Rifinitura oggetto.
La potérie diola della Bassa Casamance si inscrive nell’idea di territorializzazione di una comunità in un preciso eco sistema. Le donne sono detentrici di un sistema di saperi che, se venisse misurato con gli indicatori dell’impronta ecologica, verrebbe classificato ad elevata efficienza.
9. Texture superficie.
Assieme alle tecniche tradizionali di bonifica e coltivazione dei terreni, alla funzione economica, sanitaria e sociale degli spazi forestali, alle tecniche d'utilizzo delle essenze vegetali ereditate dalla medicina erboristica tradizionale e all’architettura biodinamica della Casamance, la ceramica diola costituisce un sapere “debole”, ma ad alta cifra di sostenibilità sociale ed ambientale.
10. Dall'essicazione alla cottura.
Entrando nella sfera di scambio, assieme ad altre risorse (la principale è il riso), la ceramica permette alle donne di incrementare il numero di scambi e il “petit commérce”, i cui profitti vengono gestiti in totale autonomia.
11. La cottura delle ceramiche.
12. Gli oggetti finiti.